lunedì 24 dicembre 2012

venerdì 9 novembre 2012

Divina Liturgia di San Tikhon

Mercoledì prossimo1 Novembre, Festa dei Santi Anargiri Cosma e Damiano (14 Novembre, Nuovo Calendario) la Divina Liturgia sarà officiata secondo il Rito Ortodosso Occidentale di San Tikhon di Mosca.

mercoledì 12 settembre 2012

Riti Ortodossi

Tutti i Riti dell'Antica Chiesa, tutti le sante Liturgie delll'Impero Romano Cristiano, d'Oriente e d'Occidente, sono patrimonio della Santa Chiesa Ortodossa, la depositaria della Fede dei Padri. Anche ed in primis la Divina Liturgia del nostro Padre tra i Santi Gregorio Magno (comunemente detta Sancta Missa Traditionalis o Messa Tridentina ) è parte integrante dell'Ortodossia, in primo luogo dell'Ortodossia Russa

venerdì 7 settembre 2012

Per gli eretici sedevacantisti


A tutti i sacerdoti poi non passi mai di mente ciò che Leone XIII raccomandava con parole gravissime (Lett. Enc. "Nobilissima Gallorum", 10 febbraio 1884): "Sia intangibile presso i sacerdoti l'autorità dei propri Vescovi; si persuadano che il ministero sacerdotale, se non si eserciti sotto la direzione del Vescovo, non sarà né santo, né molto utile, né rispettabile". (San Pio X, "Pascendi Dominici Gregis")

mercoledì 5 settembre 2012

Lo spirito diabolico


Lo spirito diabolico è serpeggiante in diversi gruppi tradizionalisti. In molte di queste conventicole anche l'ultimo dei laici si improvvisa teologo, canonista  o liturgista e spara sentenze contro chiunque.
Tacciano gli ignoranti che, coi loro deplorevoli pseudo-anatemi, non fanno che aumentare la confusione e l'abbandono in cui versano tante anime pie!
I sacerdoti, se ve sono di validamente ordinati dentro queste sette, si premurino di ricondurre alla calma ed alla ragionevolezza gli estremisti laici (ed anche chierici) che, invece di pregare e fare penitenza, si improvvisano polemisti e apologeti senza avere la benché minima preparazione teologica, morale e culturale.

sabato 25 agosto 2012

articolo di mons. Celada

NOTA: Pubblichiamo un articolo di Mons. Celada sulla riforma liturgica, apparso su “Vigilia Romana” nel Novembre 1971 (Anno III, N. 11). L'autore dell'articolo è un veemente cattolico-romano, non è ortodosso di Rito Occidentale. Pur essendovi diverse parti dedicate a questioni inerenti alla Chiesa Cattolica Romana, desideriamo cogliere degli spunti applicabili all'antica Liturgia in uso in Occidente.

E’ da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa Liturgia. Non già perch’io speri che le mie parole possano avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori. Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore.
Il vostro piano di sovversione della Chiesa, attraverso la liturgia, è antichissimo. Ne tentarono la realizzazione tanti vostri predecessori, molto più intelligenti di voi, che il Padre delle Tenebre ha già accolto nel suo regno. Ed io ricordo il vostro livore, il vostro ghigno beffardo, quando auguravate la morte, una quindicina d’anni fa, a quel grandissimo Pontefice che fu il servo di Dio Eugenio Pacelli, poiché questi aveva compreso i vostri disegni e vi si era opposto con l’autorità del Triregno. Dopo quel famoso convegno di “liturgia pastorale”, sul quale erano cadute come una spada le chiarissime parole di Papa Pio XII, voi lasciaste la mistica Assisi schiumando rabbia e veleno.
Ora ci siete riusciti. Per adesso, almeno. Avete creato il vostro “capolavoro”: la nuova liturgia. Che questa non sia opera di Dio è dimostrato innanzitutto (prescindendo dalle implicazioni dogmatiche) da un fatto molto semplice: è di una bruttezza spaventosa. E’ il culto dell’ambiguità e dell’equivoco, non di rado il culto dell’indecenza. Basterebbe questo per capire che il vostro “capolavoro” non proviene da Dio, fonte d’ogni bellezza, ma dall’antico sfregiatore delle opere di Dio.
Si, avete tolto ai fedeli cattolici le emozioni più pure, derivanti dalle cose sublimi di cui s’è sostanziata la liturgia per millenni: la bellezza delle parole, dei gesti, delle musiche. Cosa ci avete dato in cambio? Un campionario di brutture, di “traduzioni” grottesche (com’è noto, il vostro padre, che sta laggiù non possiede il senso dell’umorismo), di emozioni gastriche suscitate dai miagolii delle chitarre elettriche, di gesti ed atteggiamenti a dir poco equivoci.
Ma, se non bastasse, c’è un altro segno che dimora come il vostro “capolavoro” non viene da Dio. E sono gli strumenti di cui vi siete serviti per realizzarlo: la frode e la menzogna. Siete riusciti a far credere che un Concilio avesse decretato la disparizione della lingua latina, l’archiviazione del patrimonio del patrimonio della musica sacra, l’abolizione del tabernacolo, il capovolgimento degli altari, il divieto di piegare le ginocchia dinanzi a Nostro Signore presente nell’Eucaristia, e tutte le altre vostre progressive tappe, facenti parte (direbbero i giuristi) di un “unico disegno criminoso”.
Voi sapevate benissimo che la “lex orandi” è anche la “lex credendi”, e che perciò mutando l’una, avreste mutato l’altra. Voi sapete che, puntando le vostre lancie avvelenate contro la lingua viva della Chiesa, avreste praticamente ucciso l’unità delle fede. Voi sapevate che, decretando l’atto di morte del canto gregoriano della polifonia sacra, avreste potute introdurre a vostro piacimento tutte le indecenze pseudomusicali che dissacrarono il culto divino e gettano un’ombra equivoca sulle celebrazioni liturgiche. Voi sapevate che, distruggendo tabernacoli, sostituendo gli altari con le “tavole per la refezione eucaristica”, negando al fedele di piegare le ginocchia davanti al Figlio di Dio, in breve avreste estinto la fede nella reale presenza divina. Avete lavorato ad occhi aperti. Vi siete accaniti contro un monumento, al quale avevan posto mano cielo e terra, perché sapevate di distruggere con esso la Chiesa. Siete giunti a portarci via la Santa Messa, strappando addirittura il cuore della liturgia cattolica. (Quella S.Messa in vista della quale noi fumo ordinati sacerdoti, e che nessuno al mondo ci potrà mai proibire, perché nessuno può calpestare il diritto naturale).
Lo so, ora potrete ridere per quanto sto per dire. E ridete pure. Siete giunti a togliere dalle Litanie dei santi l’invocazione “a flagello terremotus, libera nos Domine”, e mai come ora a terra ha tremato ad ogni latitudine. Avete tolto l’invocazione “a spititu fornicationis, libera nos Domine”, e mai come ora siamo coperti dal fango dell’immoralità e della pornografia nelle sue forme più repellenti e degradanti. Avete abolito l’invocazione “ut inimicos sanctae Ecclesiae umiliare digneris”, e mai come ora i nemici della Chiesa prosperano in tutte le istituzioni ecclesiastiche, ad ogni livello.
Ridete, ridete. Le vostre risate sono sguaiate e senza gioia. Certo è che nessuno di voi conosce, come noi conosciamo, le lacrime della gioia e del dolore. Voi non siete neppure capaci di piangere. I vostri occhi bovini, palle di vetro o di metallo che siano, guardano le cose senza vederle. Siete simili alle mucche che guardano il treno. A voi preferisco il ladro che strappa la catenina d’oro al fanciullo, preferisco lo scippatore, preferisco il rapinatore con le armi in pugno, preferisco persino il bruto e il violatore di tombe. Gente molto meno sporca di voi, che AVETE RAPINATO IL POPOLO DI DIO DI TUTTI I SUOI TESORI.
In attesa che il vostro padre che sta laggiù accolga anche voi nel suo regno, “laddove è pianto e stridor di denti”, voglio che voi sappiate della nostra incrollabile certezza che quei tesori CI SARANNO RESTITUITI. E sarà una “restitutio in integrum”. Voi avete dimenticato che Satana è l’eterno sconfitto.